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Fabrizio racconta: “La storiella della Nonna”
Fabrizio, uno dei nostri Custodis, ricorda i pomeriggi passati da bambino a giocare a Scanzorosciate, quando la nonna gli raccontava una storia…
LA STORIELLA DELLA NONNA
Siamo a Scanzorosciate, al Casél, dove la roggia Borgogna, tra arbusti, rovi e piccole siepi, scorre lungo i prati, costeggiando un antico cancellino arrugginito.
Noi bambini, come tutti i bambini, amavamo giocare lì, immersi nella natura, correndo e saltando lungo la roggia, sentendoci liberi e veramente felici. Era il nostro mondo.
Ma ecco, si sentono dei passi, è la Nonna!
“Bambini, via da lì, giocate più in là, quante volte ve l’ho detto!”
Le sue parole risuonano ancora nelle mie orecchie. Quel tono di voce… Non era arrabbiato, ma preoccupato, quasi spaventato.
“Non avvicinatevi al cancellino, vedete che si apre e si chiude da solo? Attenti!”
“Se state in silenzio, soprattutto quando dalla collina soffia il vento… Li sentite questi rumori? Sono dei lamenti, delle voci…”
“Nessuno l’ha mai vista in viso, ma c’è una donna, la Signora del Cancellino, aspetta che si avvicinino i bambini per spingerli in acqua!”
Noi, ancora piccoli e intimoriti dagli avvertimenti della nonna, passando per ol Casél ci mantenevamo a distanza dal vecchio cancellino, osservandolo da lontano con timore e sospetto.
Adesso sono passati molti anni, sono diventato un uomo, ma in certe notti insonni ricordo la nonna e le sue storielle su quel vecchio cancellino. Capisco che sicuramente voleva proteggerci dal pericolo di finire in acqua e che, probabilmente, il cancellino si apriva e si chiudeva solo per il vento, mentre i lamenti non erano altro che i cigolii dei suoi cardini arrugginiti… O forse no?
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